quarta-feira, 10 de março de 2010

Natus de muliere, brevi vivens

L'uomo in natura senza dubbio
fu inventato come un grido
a bruciapelo: odio,

ira, indumenti; propagato
nella apparenza, o febbre
universale: nato a sentire

legge e fede, nato di donna
per mangiar la foglia, per contarla
lunga, per contarla corta,

manda giù quanto più può
saliva; nato di donna
per mangiar la foglia, parla e vuole

maniere d'ogni sorta,
secco il corame delle suole,
fa digrignare i denti; agisce

azioni chimiche, cose
che son lecite o non sono, a voglia,
oneste che fan gran figura, o diso-

nore: commerciali, generose,
che fregano il prossimo, e consumano
i desideri e la freschezza al viso;

che non arrivano a niente, fredde
che mettono i brividi; servili
che umiliano serviti e servitori;

pubbliche, che son strapazzi
mica tanto lievi, che molta
opera chiedono, e non cuore,

finalmente!; nato di donna,
sacramenta e fa i suoi fatti, scaltro
o no, igienici o immortali; s'arrangia,

legge nei cuori, negli occhi,
nelle pietre, nei giomali,
e, appena può, muore; mangia,

costruisce sentimentali agglomerati
sugli elenchi telefonici, sbatte
quadrelli uno in pigna all'altro,

i quadrelli rossi, che mangiano
calcina, difendono gli arti
e le giunture dai colpi d'aria,

e va bene
ma non possono parlare
come né i fiori, come né i denti:

fare l'uomo non è che una
maniera come un'altra
per scamparla bella:

uomo, nessuno gli dà mai ragione,
e né la ragione e né il torto,
e né la legge e né la fede;

e allora gareggia: azioni
che non può sapere né volere,
misura, vende, crede, tribola

e non ottiene: sarà cibo
al morbus novus, esca
ai batteri più scuri: perché

perché la salma è stretta; l'aria tira
forte, e via con essa l'alma
sfugge, temeraria, vile,

forte presa dal piacere
nazionale: e forse è

che forse qui bisogna cambiar aria
tutti quanti: è un consiglio,
un argomento decisivo.

Emilio Villa in Italian Poetry: 1950 to 1990, Ridinger and Renello (eds.), Dante University Press, 1996.

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